lunedì 13 maggio 2013

Il tempo è prezioso/Ferite


Scrivo solo quando ne ho voglia e non è questo il caso: non ero pronta a doverlo fare di nuovo. Di solito affido alle parole scritte quello che a voce non riesco a dire e soprattutto quello che vorrei condividere con gli altri. Giovedì 2 maggio, con un solo giorno per prepararci, e dopo un solo anno dalla morte di mia nonna Iolanda, ci ha lasciato anche nonno Raul, nello stesso modo, tremendo, inaspettato.
Pochi mesi fa scrivevo che da quando mia nonna se ne era andata a casa si respirava un clima insolito, ma non troppo diverso da farci sentire completamente la sua mancanza: non era diverso perché c'era lui che con la sua allegria e la sua forza, che mai per un attimo lo ha abbandonato, ci ha fatto dimenticare a volte del vuoto che avevamo tutti dentro.
Mio nonno, nonostante i suoi 85 anni e il corpo non più agile come un tempo, ha lavorato e pensato alle cose da fare fino all'ultimo giorno, ha reagito al destino che gli aveva portato via una moglie troppo presto e ha occupato tutte le nostre giornate e i nostri spazi vuoti da quel momento, ha scandito ogni giorno e ogni decisione, ha partecipato con serenità ad ogni momento.
Io lo so che devo consolarmi perché se ne è andato senza stare male, quasi senza accorgersene, lo so che bisogna essere pronti anche se non lo si è mai veramente e che devo essere felice perché ho vissuto con loro i primi venti anni della mia vita e non a tutti succede, ma è difficile perdere i nonni che mi hanno cresciuta in questo modo e in così poco tempo, è difficile perdere il nonno che ha mangiato affianco a me per tutta la mia vita, che ha vissuto ogni tappa importante, che mi faceva sempre vincere a carte, che mi ha insegnato tanto pur con le sue poche parole, che si commuoveva quando tornavo a casa e gli facevo vedere i voti degli esami.
Se ho imparato una cosa è che non dobbiamo mai dare nulla per scontato, non dobbiamo rimandare le cose importanti, per chiedere, per conoscere la vita dei nostri nonni o delle persone a cui vogliamo bene e per sapere da dove veniamo e chi siamo. Ci sono cose che avrei voluto chiedergli e che per un motivo o per l'altro non ho chiesto mai. Per questo voglio approfittare per dirvi di non perdere tempo, mai, con nessuno. Di parlare, di andare a trovare una persona che ci manca, di fare un regalo inaspettato, di andare in un posto che vorremmo tanto tanto vedere. L'inaspettata quotidianità della vita ci deve insegnare a non perdere tempo perché è la cosa più preziosa che abbiamo, eppure sembra che lo dimentichiamo spesso. Dedicare il nostro tempo a ciò che ci fa sentire meglio, ascoltare la nostra coscienza, essere altruisti, buoni, positivi, nonostante tutto. Nonostante dalla finestra non vedrò più mio nonno occuparsi dei suoi animaletti, nonostante non gli dovrò più ricordare le pasticche da prendere, nonostante non lo accompagnerò più al cimitero a trovare mia nonna ma insieme, ora, mi accompagneranno per ogni passo e in ogni giorno che vivrò.