lunedì 9 settembre 2013

Farsi delle promesse

Oggi mi sono fatta una piccola promessa.
In questo ultimo anno ho comprato ed accumulato libri senza finirne, o nella maggior parte dei casi iniziarne, neanche uno.
La mia filosofia secondo cui siano i libri a sceglierci - e non viceversa - è sempre valida.
Ma sono arrivata ad un punto che sento di averne acquistati abbastanza (la libreria vomita) e ho deciso che non acquisterò più un libro - se non in casi eccezionali di libri imperdibili o che cerco da una vita - fino a che non ne avrò letti abbastanza.
Con abbastanza intendo 15, 20 libri. E non sono una che i libri li divora, ma magari chissà.

Ho sempre pensato che i libri siano i libretti di istruzioni del mondo.
L'ultimo uscito di Baricco ne è la conferma (trallallà): ha raccontato su "La Repubblica" i migliori cinquanta libri letti negli ultimi dieci anni, ha raccolto tutto in un piccolo fascicolino che si intitola proprio come quello che lui pensa sia stato lo scopo di tutto quel leggere, ovvero l'essersi fatto "Una certa idea di mondo".

Il punto è che farsi delle promesse, qualsiasi esse siano, è bellissimo.
Primo, perché stiamo sfidando i nostri stessi limiti. Metterci alla prova e vincerci è doppiamente eccitante. Imparare a conoscere i cunicoli della nostra vera natura ci sarà d'aiuto.
E secondo, perché siamo noi stessi a stabilire le nostre regole, e ad accordare le nostre scappatoie. Ci alleniamo ad essere leali sulla nostra pelle, ci diamo la nostra stessa parola; non è un'immagine poetica?

{Ho deciso pure che lascerò qui di fianco un box che aggiornerò con i titoli dei libri che finisco di leggere. Così mi tengo sotto controllo davvero e chi passerà di qui potrà vedere la roba che spicca nella mia libreria.}