giovedì 13 dicembre 2012

SOCIAL NETWORK E NUMERI. Qual è la verità?

Mi è arrivato l'ultimo numero di Vogue.
Lo scarto e lo sfoglio: tra le millanta pubblicità di haute couture e l'anteprima del nuovo - buonissimo - profumo di Gucci, Première,

(disclaimer: Gucci non mi ha pagato per la pubblicità, però se non sapete che regalarmi a Natale un suggerimento ce l'avrei)

dicevo, tra le pagine che rendono questo giornale un catalogo più che un magazine, spunta fuori proprio la pubblicità di CONDE' NAST (o meglio, Edizioni Condé Nast), che oltre a Vogue e L'UOMO Vogue possiede il mio amatissimo Vanity Fair, Glamour, AD, GQ, WIRED ed altri titoli molto conosciuti.
Il loro slogan recita: "I NUMERI PARLANO PER NOI".
Infatti, dopo l'elenco, anzi diciamo il conteggio, dei periodici (15), i siti web e mobile (9), le applicazioni dedicate (10) e i milioni di italiani al loro seguito, mi ha colpito molto il loro decantare i 529 mila fan su Facebook e le 280 mila visualizzazioni di novembre su YouTube.

Mi sono chiesta se davvero il potere e l'influenza dei social network stia raggiungendo questi livelli, anche perché, non so se ve ne siete accorti, sempre più aziende, brand, programmi televisivi si avvalgono in maniera peculiare, direi quasi principale, dell'utilizzo dei social nella comunicazione con i clienti/spettatori (si veda X Factor 6 ed il boom boom creato su Twitter oppure lo spam fastidiosissimo che fa Facebook sulla home di ognuno di noi.)

In realtà, come ci racconta Raffaele Mastrolonardo proprio su uno dei giornali Condé Nast (WIRED, n.46, dicembre 2012), da una ricerca di un giornalista di The Atlantic, esaminando la provenienza dei visitatori delle pagine interne dei siti, è emerso che ben il 69 per cento dei link sono scambiati attraverso applicazioni non identificabili come email, chat, instant messagging e non direttamente dalla condivisione degli stessi sui social network.

Quindi mi chiedo: dove sta la verità?
Perchè Condé Nast ritiene importante informarci di aver 529mila fan su Facebook o ancora meglio, usare questo dato per il suo marketing?
E' un numero rilevante ai fini della qualità dei suoi prodotti?
Siamo davvero diventati così stupidi da basare il nostro giudizio sui numeri dei social network?
O è soltanto psicologia spicciola?

Non lo so. Però mi ricordo che "Camorra and Love" aveva qualcosa come un milione di Mi Piace.

Comincio a pensare che avesse ragione Rousseau.

3 commenti:

  1. non pensi che sia solo un modo più democratico di esprimere un giudizio? Alla fine la gente è stupida, e quindi mette mi piace a pagine stupide.

    (ho fatto un casino col precedente commento, scusami :) )

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  2. Sì, questo è vero, ma io mi chiedevo quanto valore avesse accumulato questa "tendenza" da farne un marketing e quanto questo possa incidere nella gente che legge (credo che purtroppo, per le tue considerazioni appunto, la risposta sia piuttosto scontata)

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