lunedì 12 novembre 2012

E' il voler giudicare che ci sconfigge. [Apocalypse Now]


Venerdì 9 Novembre è stato arrestato per spaccio di droga Adoiu Abderrahim, quarantottenne marocchino  saltato alla cronaca neanche un mese fa, da eroe, per aver salvato una famiglia finita in un canale e successivamente ottenuto, per motivi umanitari, il permesso di soggiorno dal Ministro Cancellieri. 

Mentre preparavo pranzo, invece, a Forum, s'è presentato un ventunenne romano mascherato da ultras romanista ma con l'effetto di sembrare, piuttosto, Toro Seduto, proclamando a gran voce che nella SUA Roma non si potesse tifare un'altra squadra - in questo caso la Juve - né festeggiarla davanti al Colosseo, simbolo della sopraccitata SUA Roma. Poi la signora Dalla Chiesa lo prende in disparte e gli fa raccontare la sua difficile storia, mostrando un ragazzo maturo, per certi versi saggio e sensibile: la madre, suicida a causa della depressione; lui, capace di mille lavori ma con nessun impiego poiché senza esperienza; un padre, in pensione a cui non chiedere soldi per il senso di colpa: e la fede in una squadra come assennata ricerca di uno svago dal dolore e di un affetto che tanto gli manca.

Ascoltando entrambe le vicende mi sono resa conto di quanto sia frequente - e ahimè umano, e pertanto, giustificabile - il giudicare a prima vista qualcuno e poi, spesso, doversi smentire. 
Di quanto sia anche gustoso, per chi si crede - ma non è - senza macchia, puntare il dito contro il primo che capita e sparare a zero, senza conoscere un minimo la faccenda.

Per questo, ho pensato ad una cosa che cerco di fare, sempre: non giudicare mai una persona per qualcosa che fa, ma l'azione singola compiuta da quella persona, che subito additeremmo beffardi.
Essere un po' più attenti ci permette di avere le nostre personali motivazioni e quindi un giudizio razionale, comprensibile, motivato e salvifico, per il quale non ci sembrerà tanto strano aver definito un eroe uno spacciatore, o un insensibile un ragazzo che si sente solo.

Ci piace tanto, alla prima occasione, tirare fuori aggettivi coloriti: se ci pensiamo un attimo, però, ci renderemmo conto che come noi giudichiamo loro, che sono così tanto "bugiardi, codardi, faciloni, falsi, arroganti, antipatici, stupidi, ignoranti.." anche loro, giudicano proprio noi. 


(NB: Non uscite fuori dicendomi che le storie di Forum sono costruite - lo so già. Il punto è decisamente un altro.)

3 commenti:

  1. L'abito non fa il monaco dice il proverbio..un piccolo appunto,rischiando anche di andare fuori tema:
    presa per buona la storia di forum,perchè ad altri,magari incensurati ma con visibilità non viene data un opportunità?Una sola dico,la prima.Spesso cadiamo nel buonismo più becero,che permette a chi ha sbagliato di avere 2,3,4 occasioni nella vita,mentre ad altri onesti cittadini non ne viene concessa neanche mezza.

    Jale

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    1. Rischio di andare anche io fuori dell'argomento della domanda, ma non ho capito bene il cuore della questione (e che c'entra con la storia di Forum)
      Mi viene da mettermi dei panni di un onesto cittadino. In questo caso, mi infastidirebbe dover lasciare il "mio posto" (?) a qualcuno che non s'è comportato bene.
      Se mi metto poi nei panni di uno che ha sbagliato una volta, non mi sembrerebbe giusto dover pagare tutta la vita per un errore, dopo magari essermene pentito/aver scontato la mia pena(visto che si parla di "incensurati")/o solamente aver avuto la mia punizione.
      Comunque sia, non ho mai voluto intendere che per i giudizi valesse la retroattività: sei hai rubato, sei un ladro. Ciò non toglie che tu possa essere, in un'altra occasione, onesto.
      Dici che il lupo perde il pelo ma non il vizio?
      Perchè io non ne sono tanto sicura.

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    2. Dimenticavo: se poi si tende a permettere nuove possibilità a chi non le merita, ahimè, dipende proprio dalle nostre teste.
      Voglio dire che non sono così tanto permissiva come sembro: se il lupo il vizio non lo ha perso la prima volta, facesse meglio a sparire.

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