venerdì 9 novembre 2012

Oggi nasco io.

Oggi sono nove mesi che mia nonna non c'è più.
La morte di una nonna - improvvisa, ingiusta, inspiegabile - ti scaraventa in un'aridità senza paragoni.
Diventi sterile, non ti si attacca addosso neanche l'ombra di un'emozione alcuna.
Vivo, sì, certo, cammino, mangio, faccio cazzate come sempre, prendo la maturità, vado in vacanza, ma è come se, quel giorno di febbraio pieno di neve e pieno di dolore, mi avessero chiuso in una palla trasparente e impenetrabile.
Interagisco col mondo che però non mi sfiora più.
Poi mi iscrivo all'università della mia vita.
(ri)Inizio a scrivere, scopro nuove passioni e nuove persone.
Piango quando Cavani va a C'è Posta Per Te.
Allora forse non sono tutta secca come le piante in balcone.


Oggi, dopo nove mesi precisi, apro un blog.
Lo partorisco, esattamente dopo nove mesi, come un figlio, e non pensate che io sia pazza o stupida a dire una cosa del genere.
Questo diario è figlio di nove mesi di agonia, di deserto, di dolore, di incredulità. 
Lo apro per dire a me stessa e al mondo che io ci sono ancora.
Non sono secca, le mie radici pulsano e aspettano frutti nuovi.
Certo, non posso pretendere di diventare l'Agatha Christie del nuovo millennio.
Per adesso lasciatemi piangere il sabato sera su Canale 5, che niente non è.

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